10 consigli per una landing page che converte

Avete mai fatto partire la vostra auto con il freno a mano tirato? Una campagna di digital advertising senza una landing page che converte è un po’ una situazione del genere.

Faccio ordine. Cos’è una landing page?

Il lavoro di una campagna di advertising online è quello di portare traffico qualificato all’interno di un sito internet. Mentre il SEO ottimizza il sito internet per posizionarlo sui risultati organici dei motori di ricerca, le attività di marketing digitale indirizzano il traffico verso una pagina, detta “di atterraggio” (landing page, appunto). Questa pagina non è indicizzata e compie il compito più importante: convertire.

Se il traffico fosse indirizzato a una pagina qualsiasi del sito (o a Home Page o Pagina contatti, come molti fanno), questa sarebbe troppo generica per poter convertire. Un motivo in più è legato al fatto che ogni visitatore, ogni giorno, è sempre più sottoposto a stimoli pubblicitari di ogni tipo: riuscire a essere mirati non garantisce ma aiuta il processo di comunicazione.

Non c'è mai una seconda occasione per fare una buona impressione la prima volta - Oscar Wilde

Tipi di landing page

Le landing page possono essere principalmente di due tipi:

  • Transazionali: che “chiedono” al visitatore di fare una determinata azione
  • Consultazione: che semplicemente riportano informazioni rilevanti per il visitatore

Da dove arriva il traffico?

Il traffico a una landing page può arrivare da diversi strumenti di promozione online:

  • Google Adwords, annunci testuali su rete ricerca o grafici su rete display
  • YouTube, tramite campagne video
  • Social network, quali Facebook Ad, LinkedIn, Twitter, Instagram
  • Campagne DEM o mail
  • Altre fonti: Bing Ad, un link, …

Cosa è una conversione

Per conversione si intende principalmente una azione che viene chiesta al visitatore. Questo, nell’ordine, vedrà il nostro annuncio (metrica: impressioni), se interessato ci cliccherà (metriche: clic e CTR); se, arrivando nella landing page, farà una azione, effettuerà una conversione.

Alcuni esempi di conversione:
– acquisto (se sito e commerce)
– richiesta di informazioni / preventivo (se attività non standard)
– prenotazione (per ristoranti, attività al dettaglio, …)
– telefonata (per servizi legati all’emergenza)

Una metodologia di questo tipo ci consentirà di misurare l’efficacia, e soprattutto il ritorno dell’investimento di ogni media di comunicazione utilizzato.

I 10 consigli per una landing page che converte

Come abbiamo visto, la landing page riveste un ruolo chiave per la campagna di digital advertising; dovrà essere realizzata con i seguenti requisiti:

#1 – Stabilisci a cosa ti serve

Nella progettazione della landing page che converte, fatti qualche domanda preliminare:

  • Da dove arriva il traffico? Il tuo utente ha appena cliccato su un annuncio testuale su google o su un banner pubblicitario?
  • Chi sono i tuoi utenti? Determina che cosa vorrà vedere chi visiterà la tua pagina di atterraggio e che informazioni si aspetta
  • Quali sono gli obiettivi della campagna? Stabilisci che cosa vuoi: prenotazioni, acquisti, etc.. e determina i KPI con cui misurare l’efficacia della campagna e valutarne il ROI

#2 – Responsive e velocità

Progetta la landing page in modo che sia usabile da tutti gli utenti che la visiteranno: dovrà essere responsive e priva di animazioni, flash, popup (e java se non strettamente necessario)

#3 – Testi chiari e concisi

  • Usa un titolo che spieghi con chiarezza cosa proponi: eviterai di infastidire l’utente con giri di parole inutili.
  • Il testo nella pagina deve essere breve e possibilmente per elenchi puntati: sono maggiormente leggibili dall’utente.
  • Elenca anche la USP (Unique Selling Proposition) e il vantaggio del tuo prodotto / servizio: aiuterà a far percepire agli utenti chi sei, quale è il tuo valore, ma soprattutto cosa “vuoi” da loro.

#4 – Call-To-Action semplice

  • La chiamata all’azione dovrà essere semplice: l’azione richiesta dovrà essere altrettanto semplice e veloce
  • Ti consiglio di scegliere una “caramella”: proponi qualcosa in cambio al tuo potenziale cliente. Se chiedi al visitatore di iscriversi alla tua newsletter, proponi per la reciprocità di scaricare un nuovo PDF o una guida che possa essere di interesse
  • Non essere troppo esagerato: se lo sconto sarà troppo elevato, l’utente lo vedrà come una truffa
  • Devi utilizzare un tono e, dunque, un testo il più possibile persuasivo
  • Esprimi vantaggi e benefici in modo non autoreferenziale (puoi utilizzare testimonianze, ad esempio)
  • La call-to-action dovrà essere necessariamente above the food (primo scroll): evita che l’utente si lasci sfuggire la tua richiesta

#5 – Immagini e/o video

Utilizza, senza esagerare, immagini o meglio video che illustrino e descrivano il tuo prodotto o servizio: questo aiuterà l’utente a capire meglio cosa proponi e a togliere eventuali dubbi.

#6 – Form di massimo 4 elementi

Se chiedi di compilare una form di richiesta informazioni, evita form più lunghe di 4 campi: un numero maggiore di informazioni da inserire farà si che l’utente possa scoraggiarsi e demordere = mancata conversione.

#7 – Disclaimer privacy

Assicura la massima trasparenza al visitatore: inserisci il disclaimer della privacy e spiega come verranno utilizzate le informazioni.

#8 – Assenza di menu di navigazione

La landing page che converte, oltre a non essere indicizzata, non deve distrarre l’utente: dunque non inserire il menu di navigazione o link che rimandino all’esterno. Eviterai che il visitatore possa cliccare e uscire dalla pagina. Ovvero: se bounce deve essere, sia; ma non perché il visitatore si distrae e visita una altra pagina del sito. Avresti fatto tanta fatica per nulla.

#9 – Presenza di pulsanti di condivisione social

Chiaramente inserisci i pulsanti di condivisione dei principali social network: aiuterà a diffondere il verbo e diffonderlo viralmente (o di “starnutirlo”, alla Seth Godin) ;-).

#10 – Pattern a Z

Per evidenziare la call-to-action puoi utilizzare un layout a Z: facendo muovere dall’alto a sinistra a destra, facendo spostare lo sguardo in basso a sinistra e infine in basso a destra, dove sarà posta la tua call-to-action.

zpatternred

Misurazione efficacia

Fondamentale la misurazione dei dati di efficacia della landing page. E’ fondamentale l’inserimento dei codici di Google Analytics, come su tutto il resto del sito. Inserisci inoltre codici di monitoraggio delle conversioni (sulle thank-u pages). Utilizza test A/B e confronta i dati statistici delle diverse pagine di atterraggio di diverse campagne (es. da Adwords vs Social).
I principali indicatori da tenere sotto controllo saranno:

  • Visite totali della landing page
  • Bounce rate
  • Conversioni

L’unica notazione riguarda la misurazione del bounce rate: rispetto ad altre pagine del sito internet, dove il tasso di rimbalzo deve rimanere il più basso possibile, nel caso delle landing page il tasso di rimbalzo potrebbe essere molto alto: normalmente una pagina di atterraggio che funziona può avere una bounce rate anche del 99-100%.

landing page che converte: 10 consigli

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