4+1 motivi di importanza di Bing nella pianificazione media di una PMI

Quale è l’importanza di Bing nella propria strategia di digital marketing? Google è indiscutibilmente e a livello globale leader di mercato nel mondo dei motori di ricerca.

La proporzione, a livello italiano, è circa 9 a 1 tra Google e gli altri MdR. Ricordo che Bing è nato nel 2009 come alternativa “intelligente” di Google (grazie anche alle partnership con Facebook e Twitter).
Talvolta, dare una occhiata anche a “chi segue” serve per intercettare qualche importante spunto di riflessione: evidenzio almeno 4 buoni motivi per implementare il motore di ricerca di casa Microsoft nella propria strategia digital.

1 – Il mercato in cui risiede la propria audience

Se il mercato di interesse dell’inserzionista è quello degli Stati Uniti (mi verrebbe da aggiungere anche Canada, Regno Unito, Irlanda e Francia), Bing sicuramente è un ottimo complemento alla strategia SEM:

  • Le quote di mercato di Bing rispetto alla concorrenza, soprattutto negli Stati Uniti, sono molto più elevate
  • In questi Paesi sono attivabili tutte le opzioni pubblicitarie: non solamente la rete di ricerca, ma anche la rete contenuti (solo USA) e la rete partner (MSN.com, AOL.com e soprattutto YAHOO.com e i siti gestiti da quest’ultimo)

2 – Dispositivi Microsoft…

Semplicemente: Bing è Microsoft. E dunque è impostato come Motore di Ricerca predefinito nei dispositivi Microsoft. E non tutti gli utenti “percepiscono” la differenza tra i due: pensano (giustamente anche) al risultato finale, ovvero ad avere dei risultati pertinenti con la loro ricerca.
Parlando di numeri, secondo i dati ufficiali (https://blogs.windows.com/windowsexperience/2016/01/04/windows-10-now-active-on-over-200-million-devices/) parliamo di oltre 200 milioni di dispositivi solo considerando Windows 10 (il 7,94% di tutti i PC). Nella sua globalità, parliamo di una quota di mercato di Leader incontrastato nel monto dei Personal Computer.

3 – … e Dispositivi APPLE

Ricordiamo che già da qualche anno Bing ha stretto un accordo anche con Apple: Bing è infatti il motore di ricerca di default per Siri e per le ricerche fatte con spotlight.

4 – Completa integrazione piattaforme pubblicitarie

Un ulteriore motivazione, più che altro “lato advertiser” è legata al fatto che le piattaforma Google Adwords e Bing Ads, oramai sono quasi perfettamente integrate. Dunque lo sforzo da parte dell’advertiser non è più “doppio” e le campagne sono replicabili con assoluta semplicità tra le due piattaforme pubblicitarie.

5 – CPC più bassi

Last but not least: Bing costa meno! I CPC delle campagne su Bing Ads sono inferiori del 50-70% rispetto a quelli di Google Adwords.


Dunque la domanda non dovrà essere “scelgo Google o Bing”, ma piuttosto “quanto peso dare a Bing rispetto a Google”. I dati parlano chiaro: se è vero che 2/3 del mercato è rappresentato da Google, è anche vero che numeri e costi di Bing possono essere una motivazione molto allettante per inserzionisti e pubblicitari. Non credo siano due strumenti alternativi tra di loro anche se chiaramente parliamo di due “scale” completamente diverse.

Guardandola da un altro punto di vista: un utilizzatore (più o meno consapevole) di Bing che decide di cliccare su un risultato organico o su uno a pagamento non è meno “caldo” o non è che convertirà meno rispetto a un utente Google!

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