Business model canvas: opportunità di svolta

Posso dire con certezza assoluta che “business model canvas” sia una specie di “lingua” moderna. Mi spiego meglio. Molte volte, per descrivere una situazione o addirittura il proprio modello di business, servirebbero molte parole: ragionamenti articolati, strategie, complessi sistemi aziendali, sono quasi sempre difficilmente traducibili o comunque non in modo sintetico e pratico.

Il modello

Immaginate di partecipare a una sessione di consulenza, a un convegno o workshop durante il quale ci sia la necessità di argomentare il vostro business. L’obiettivo è quello che i vostri interlocutori possano avere sufficientemente le idee chiare.

Entra in gioco il modello introdotto da Alexander Osterwalder: si tratta di un metodo semplificato di descrizione e analisi di aziende e di modelli di business che permette di comprendere in modo intuitivo i concetti senza dover scendere a compromessi o estreme semplificazioni.

Il modello è molto semplice e prevede l’utilizzo di uno schema e di post-it. Guidati da un metodo di scrittura che permette di compilare il tutto nel modo corretto.

Le immagini riescono molte volte a descrivere più di tante parole. Soprattutto nel caso in cui serva una partecipazione condivisa in cui tutti gli attori abbiano una sufficiente conoscenza dell’azienda che si sta analizzando.

Nel metodo presentato innanzitutto si fa una premessa: quando utilizzate i post-it, non riempiteli di testo, se non con qualche parola chiave che richiami i concetti. Ancora meglio il disegno (non servono opere d’arte, bensì un qualcosa che richiami ciò che si vuole descrivere.

Le zone del business model canvas

Il modello, come dicevo, prevede che vengano scritti i post-it e attaccati in 9 sezioni:

  1. Segmenti di clientela
  2. Valore offerto (il quid che “risolve” un problema di un cliente e soddisfa le esigenze)
  3. Canali (di comunicazione, distribuzione e vendita che permettono di presentare il valore del prodotto / servizio al cliente)
  4. Relazioni con i clienti (in ogni segmento di clientela)
  5. Flussi di ricavi
  6. Risorse chiave (necessarie per offrire e distribuire quando sopra)
  7. Attività chiave
  8. Partnership chiave
  9. Struttura dei costi

Uno dei punti chiave è senz’altro quello dell’approfondimento della conoscenza della clientela tramite la mappa dell’empatia.

Come si procede?

Il processo di sviluppo del business model canvas è costituito da 5 fasi fondamentali:

  1. Mobilitare: creare consapevolezza nell’organizzazione e descrizione della motivazione alla base del progetto
  2. Comprendere: letteralmente “immersione” del team di lavoro dentro le dinamiche del business
  3. Progettare: generando molte alternative di modelli di business, in modo da poter valutare quale sia il migliore
  4. Implementare
  5. Gestire: ovvero tenere monitorato e eventualmente apportare le dovute modifiche.

L’utilizzo di questo modello è per tutti gli imprenditori o startupper che vogliano analizzare e descrivere il proprio business; per tutti gli innovatori, dirigenti, leader che vogliano mettersi in gioco e migliorare la propria attività.

Consigliato! Se volete approfondire potete acquistare il libro su Amazon (non è anacronistico nel 2016 leggere un manuale di questo tipo: molto bello e meritevole di essere sfogliato) oppure visitare il sito. Per ulteriori informazioni potete contattarmi!

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