Possibile fare marketing rimanendo “brave” persone?

Recentemente, su consiglio di un amico, ho letto un libro di Giuseppe Morici. Un libro sul marketing che non è un libro di marketing: Fare marketing rimanendo brave persone. E’ sicuramente un libro sul marketing perché investiga sulla società moderna, molto diversa di quella in cui, anni fa, venivano teorizzate le prime scienze del marketing; è dunque un libro sul marketing perché spiega perché le regole di Kotler & co. non possono essere applicate oggi come vent’anni fa.

Non è un libro di marketing perché in realtà l’approccio è multidisciplinare (mi veniva da scrivere multi-dimensionale): dalla psicologia a, soprattutto, la narratologia.

Un cervello, anzi tre!

Mi sono “portato a casa” alcuni spunti. Il primo deriva da studi assodati sul cervello umano, che è composto da tre macro-aree:

  • il cervello corticale, quello che tutti noi consideriamo “cervello”; responsabile della memoria, del linguaggio, etc.. e che ci permette di fare scelte con razionalità e con logica (“è giunta l’ora di una pausa per rifocillarsi”)
  • il cervello limbico, che molti di noi chiamano “cuore”; questa area supporta diverse funzioni come la memoria a lungo termine, emotività e comportamento (“mi ricordo ancora quando mangiavo il gelato in spiaggia con mia mamma”)
  • il cervello rettiliano, che racchiude l’esperienza raccolta dai nostri antenati e trasmessa di generazione in generazione (“lo voglio ora!” [vedendo la gigantografia di un gelato generosamente accolto tra le labbra carnose di una donna in primo piano])

La riflessione parte dal fatto che ogni marketer dovrebbe conoscere benissimo proprio questa area del cervello. In un mondo in cui l’offerta è caotica e l’essere umano dovrebbe agire e scegliere con razionalità, diventa sempre più importante riuscire a parlare all’individuo nel suo profondo.

I plot

Il secondo spunto che voglio appuntarmi è relativo ai plot narrativi: viaggio e ritorno, alla ricerca dell’oggetto del desiderio, sconfiggere il mostro, dalle stelle alle stalle, la commedia, la rinascita e la tragedia sono i 7 principali archetipi narrativi che vengono ritrovati in tutte le forme di narrazione della nostra Società, spot televisivi compresi. Lo sono semplicemente perché racchiudono i principali sentimenti e sono radicati talmente tanto da annullare culture, epoche, età, … vanno al segno.

12 archetipi

Analogamente ai plot, Morici argomenta la presenza di 12 archetipi di personalità che ricorrono in tutte le narrazioni e sono talmente forti da agire a un livello maggiore.

Detto questo? Sicuramente, come l’autore, credo che marketing non sia vendita di fumo. Per la questione delle “brave persone”, invece, dipende molto dai singoli operatori: è possibile fare attività di comunicazione che siano generative e etiche, ma questo dipende molto da noi.

Se volete approfondire potete acquistare il libro o contattarmi per uno scambio di opinioni

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