Quarto annuncio Google Adwords in alto e colonna destra: considerazioni

Da qualche giorno si parla delle importanti rivoluzioni del mondo di Google Adwords: è sparita la colonna di destra e le posizioni in alto sono aumentate, da tre a quattro. Che cosa comporta tutto questo?

Cosa è successo

Venerdì ho letto l’articolo dell’amico e collega Roberto Cavasin: le posizioni premium (per capirci quelle in alto) di Adwords non sono più tre ma quattro.

4-Annunci-Google-Adwords

(fonte immagine: robertocavasin.it, febbraio 2016)

Da quanto riferito in rete, in realtà le novità sono due e a distanza di qualche giorno mi permetto una riflessione più “a freddo”

  • le posizioni disponibili per gli inserzionisti salgono da 3 a 4 nello “slot” in alto della SERP di google (posizioni premium)
  • scompare la colonna di destra (che portava circa da 9 a 14 posizioni totali nelle pagine di ricerca)

Il totale delle posizioni, ad esempio per la ricerca che ho appena effettuato “case in affitto jesolo”, sono 5: 4 in alto e 1 in basso. La colonna di destra sembrerebbe riservata esclusivamente alle schede google plus, alle campagne shopping e ad altre funzioni tipiche di Google.

Preliminare: faccio un po’ di ordine

Provo a fare un po’ di ordine. Google Adwords basa il funzionamento sul concetto di asta: in breve, l’inserzionista fa visualizzare i suoi annunci quando vengono ricercate una o più parole chiave rilevanti e pertinenti per l’utente.

Le posizioni vengono gestite in base a un algoritmo che moltiplica il punteggio di qualità per l’offerta che l’inserzionista è disposto a pagare per quelle parole chiave. Dunque il punteggio di qualità misura la pertinenza degli annunci rispetto alle pagine di destinazione, la qualità delle stesse, etc.. In pratica il sistema “pesa” la capacità di spesa dell’inserzionista e la media con un criterio di qualità.

A parità di qualità, vince la quantità (di denaro?)

In ogni caso: a parità di qualità, l’inserzionista che è disposto a mettere sul piatto di più, sarà più visibile e sarà posizionato in modo migliore nella pagina. La migliore posizione, chiaramente, è quella più alta: siamo occidentali, leggiamo da sinistra a destra, e gli utenti guardano e cliccano maggiormente in alto a sinistra. Gli utenti, tengo a sottolinearlo:

  • stanno facendo una ricerca su Google: vogliono un risultato pertinente nel minor tempo (e spazio) possibile
  • spesso non sanno cosa sia Adwords: cliccano il primo link che vedono

Google_Adwords_Eyetracking

(fonte immagine: robertocavasin.it, febbraio 2016)

Tutto questo, in ottica di marketing permissivo, consente a molti inserzionisti, anche piccoli, a patto di essere qualitativamente adeguati, di competere (in piccolo) anche con grandi colossi.

Quarta posizione Google Adwords e assenza colonna destra

Il fatto evidente è comunque quello che aumentano il numero di posizioni in alto e di fatto sono ridotte le posizioni disponibili in SERP.

Questo comporta alcuni temi, lato inserzionista:

  • per garantire una posizione degli annunci alta, dovrà aumentare l’offerta CPC
  • dovrà continuare a fare una elevata qualità a livello di annunci e di pagine di atterraggio, per poter competere con la concorrenza
  • sarà più difficile, per gli inserzionisti minori, sostenere livelli di performances elevati (la soluzione premia, di fatto, gli inserzionisti con più budget e che possono permettersi offerte CPC più alte)

A questo proposito sono sempre più fondamentali le estensioni di annuncio e il loro appropriato utilizzo: località, sitelinks in particolare modo.

In ogni caso sembra evidente che una strategia di marketing digitale con Google Adwords (anche se più costosa) permetterà alle aziende inserzioniste sempre maggiore visibilità sulla SERP: 4 posizioni sono il primo scroll, quello che l’utente vede senza muovere il mouse. Sotto? Solo organico. La SERP da desktop, dunque, uguale o quasi a come visualizziamo Google da tablet e mobile.

Altre strategie percorribili

Che altri modi avranno le aziende per posizionarsi sul motore di ricerca? Dal mio punto di vista, soprattutto per attività locali, avrà sempre maggiore importanza curare gli aspetti relativi al loro local marketing, con iscrizioni a directories, le quali potrebbero portare dunque molto traffico qualificato ai siti internet e con sempre maggiore attenzione alle schede Google MyBusiness.
E la SEO? La SEO è sempre importantissima ma diventerà sempre più difficile da attuare: non solo la SERP di google è sempre più densa di annunci e le posizioni organiche sono sempre meno, ma compaiono anche mappe, annunci Shopping, … in più i dati di conversione cominciano a “virare” verso il paid: se fino a qualche tempo fa i risultati organici sembravano essere quelli che aiutavano maggiormente la conversione, adesso sembra che il risultato stia cambiando verso strategie paid.


In conclusione: vedremo come si evolverà la situazione nei prossimi mesi e come Google Adwords gestirà il mondo del digital marketing. Nel frattempo mi permetto un’ultima considerazione: “era ora”. Era ora perché, in effetti, il costo di CPC in alcuni paesi Esteri (generalizzando su categorie merceologiche e parole chiave) era già da mesi, se non anni, molto maggiore rispetto all’Italia. Voi cosa ne pensate? Se vi è piaciuto l’articolo: pollice in alto e fate girare sui Social!

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